23/09/2012

Lisbona di tutti

 E così accade che un Sabato pomeriggio uno esca a farsi un giro senza meta, ed incappi inaspettatamente in tante cose divertenti ed interessanti, ognuna a modo suo. Tutto inizia con una rapida occhiata lanciata all'altro lato della strada: il mio sguardo attento e pronto a cogliere le novità vede questo locale nuovissimo, m'incuriosisco subito e ci andiamo a fare un salto.
E' uno spazio polifunzionale, che funge da rivenditore di biciclette (bellissime), officina di riparazione delle stesse e caffè, che sorge in una zona dove da poco sono terminati i lavori di una pista ciclabile.
Semplicemente bellissimo, con una pista persino dentro per far giocare i bambini.





Il comune di Lisbona ha deciso di investire parecchio sull'utilizzo della bici, sebbene la città non sia propriamente bike-friendly, essendo un continuo meraviglioso saliscendi. Eppure si vedono sempre più bici in giro, e sempre più piste ciclabili. Bene! Chissaà, un giorno pedalerò anch'io arrampicandomi sulla collina verso casa?! Mmmm...la vedo dura, però l'idea mi piace. Se abitassi in una zona più pianeggiante prenderei una bici di sicuro.

Più tardi mi sposto verso la zona di S.Bento, uno dei quartieri a mio avviso più eterogenei della città.
Oltre ad essere bello, è popolato da capoverdiani, goesi, guineesi (tutti provenienti dalle ex colonie portoghesi), oltre che da nordeuropei, in prevalenza belgi, francesi e scandinavi. Qui si stavano svolgendo le ultime battute del Festival Todos promosso dal comune e dall'Academia Produtores Culturais in collaborazione con gli abitanti dei quartieri e che prevede spettacoli, workshops, teatro, danza, musica, cene a tema, tutto allo scopo di promuovere Lisbona come capitale interculturale. In città infatti si respira un'aria che sa di altrove, di Oriente, di Africa e di America, la storia delle colonie è ancora viva e scorre sottopelle. Tutto lo ricorda e  trasuda l' altrove,  qui provai a descrivere il mio.
Ma, per chi avesse scarsa immaginazione e volesse toccare con mano, basta ad esempio fare un giro in una delle zone più emblematiche in tal senso che è la Mouraria, e di cui tornerò sicuramente a parlare, o appunto, venire qua in S.Bento per capirlo.



E quindi si ritroverà a cenare in un ristorante che propone cucina di Goa seria con una succulenta Moqueca indiana, un piatto a base di gamberi con una salsina divina e speziata, accompagnata dall'immancabile riso basmati in bianco. E' bello quindi assaporare questi piatti, pensando a come il riso in bianco sia diventato l'accompagnamento preferito della cucina portoghese proprio grazie agli scambi con le colonie asiatiche durati quattro o persino cinque secoli. E come tali usanze siano state poi portate anche in Brasile, in un passaggio di culture e sapori che persiste ancora oggi, in continuo divenire.



Usciti dal ristorante sentiamo una musica venire da un paio di porte più su, da una casa-club capoverdiano. Andiamo a dare un'occhiata, e il bravissimo chitarrista ci racconta che stanno eseguendo una musica di un compositore di Cabo Verde molto noto tra i conterranei, ma le cui splendide composizioni non sono state mai registrate, e si tramandano pertanto oralmente. Il pubblico era preso dalla musica, come potrebbe essere diversamente? Ritmi africani in una stanza, mani che battono, corpi che danzano, atmosfera piacevole e festosa.
Eccone un breve assaggio, anch'io provvedo a tramandare nel mio piccolo questo tesoro!
(Ps: mi sono accorta che Google Reader non mostra l'anteprima dei video, se li volete vedere vi tocca venire sulla pagina del blog!)

  


Divertiti usciamo e c'imbattiamo in un gruppetto di persone altrettanto allegre che battono le mani al suon di un 45 giri che canta musiche lontane. Una simpaticissima donna -direi vecchietta- dispensa "Chapéus por todos", cappelli per tutti, lo avevo visto nel programma della serata sotto la voce "Arte plastica e sorrisi", e prima avevo anche ammirato stravaganti cappelli di vario materiale di riciclo sulla testa di parecchie donne. E quindi capisco. Ci fermiamo e per qualche minuto siamo travolti dalla simpatia della combriccola. Peccato sia tardi e si stiano per chiudere i battenti. 
Ma la signora rassicura tutti, tornerà domani con più cappelli per tutti!











37 comments:

  1. No, ma perché. Perché. Perché non sono venuta a vivere a Lisbona. L'oceano c'era, il ponte pure, persino i saliscendi. Farò un tentativo di convincere Mr K. eh? Non, si sa mai, tanto è miope, magari si confonde tra le due città. E poi ama il buon cibo. Chissà, magari ho qualche speranza. Come sei messa in novembre? :-)

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    1. Ahah! Ma è proprio incorruttibile?!
      Per novembre...ora ti scrivo e ti dico :)

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  2. Approvato allora il ristorante di specialitá di Goa? :)

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    1. Sììì! Una cucina molto speziata, con piatti anche molto piccanti, per cui se non è preparata come si deve è facile che risulti indigesta. E invece è filata liscia come l'olio!

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  3. Ogni volta che leggo i tuoi resoconti a proposito di Lisbona mi ricordo di quei giorni fantastici nel settembre del 2004.
    Una città magnifica, prima o poi dovrò tornarci.

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  4. Mi fai venire una nostalgia... Il caffè-bicicletta è meraviglioso!
    Mentre leggevo questo post pensavo che il bello di trasferirsi in un'altra città è la bellissima sensazione che si prova a meravigliarsi quotidianamente. E' la tua città ma la vivi con gli occhi curiosi di un turista, e attraverso i tuoi racconti me la fai amare ancora di più!

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    1. Sì, è vero, contano molto gli occhi di chi guarda, che a volte non vogliono/sanno cogliere appieno. Io invece amo stupirmi ogni volta, anche per le piccole cose. L'abitudine spesso è amica della noia. Però c'è da dire che conta anche la città, e Lisbona dopo più di due anni non smette di incuriosirmi :)

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  5. Quel caffè è meraviglioso....
    E quel riso mi fa venire una fame incredibile.
    Ormai devo averti annoiato a forza di dire che Mai ed io abbiamo voglia di venire a Lisbona.
    Ma secondo te un lungo weekend di tre giorni basta?
    Maledetto tempo e soldi che mancano sempre.

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    1. In tre giorni vi fate un'idea, ma magari con alcune dritte che vi potrei fornire riuscireste a non perdere alcuni posti che meritano.
      Peccato solo che ora si avvicini la stagione delle piogge!

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    2. Come sai sto risparmiando per Natale in Giappone, però ci sono quattro giorni ad inizio Novembre che mi fanno una gran gola...
      Dici che è però meglio aspettare la primavera?
      Quando verrò posso chiederti consigli anche su albergo e zone da vedere? Mi faccio perdonare in qualche modo, giuro.

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    3. Non saprei, in genere Novembre può essere molto piovoso, ma dipende da voi e dalla vostra volontà! Sicuramente Lx è meglio col sole, ma potreste anche rischiare :)
      Certo che puoi chiedere, anche su posti dove mangiare, ed io sarò ben felice di risponderti!

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  6. Mitica Lisboa! Ma quanto sono creativi e aperti culturalmente 'sti portoghesi!? Che luogo straordinario è quello in cui anche una semplice passeggiata si trasforma in una fonte di meraviglia all'ennesima potenza.

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    1. L'apertura mentale è qualcosa che hanno nel sangue, del resto sono un popolo di viaggiatori da secoli e secoli!
      Pensa che a volte ho sentito qualche italiano lamentarsi della presunta chiusura verso lo "straniero", ma non sono affatto d'accordo con questo punto di vista. C'è l'apertura al diverso, uno spirito cosmopolita che va al di là delle dimensioni geografiche di questo Paese. Un po' di diffidenza si riscontra solo verso i brasiliani, a causa della cattiva nomea che si sono guadagnati nel tempo. E comunque è una cosa che appartiene alle generazioni più tradizionaliste.
      Oltre alla meraviglia inaspettata che può scaturire da una semplice passeggiata, posso dire che pratico portoghesi tutti i giorni nel quotidiano e ho sempre trovato persone cordiali e pronte ad aiutarmi se ne avevo bisogno.

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  7. Grazie per la segnalazione …
    ci farò sicuramente un salto in questo originale bicicaffé.. geniale, direi!
    Poi Lisbona ne deve fare ancora di strada in bici: altroché bike-friendly! anche le belle e nuove piste che hanno costruito sono piene di tutto (carrozzine, cani, pedoni, bimbi) ed è difficile andarci senza stendere qualcuno… In strada è sconsigliato andare perché le bici le ignorano del tutto… e dunque ti vengono addosso e il codice della strada non dà ragione ai ciclisti, in genere (non è come in Italia)
    Poi, sulla apertura mentale di portoghesi, io avrei delle riserve… diciamo che Lisbona è una città multiculturale e cosmopolita, trovo però la classe media (anche lisboeta) molto conservatrice e chiusa, per non dire altro… nonostante siano sempre tutti gentilissimi e disponibili. La comunità dei giovani e degli artisti è davvero altra cosa! Sulla creatività e fantasia, nulla da dire sono geniali, appunto!

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    1. Il caffè è in zona El corte Inglés. Sì, c'è molto da fare, ma secondo me il comune è sulla...buona strada!
      Eh sì, io parlo di Lisbona, forse dico erroneamente "portoghesi" riferendomi ai lisboeti o a chi ci vive anche senza esserlo. La classe conservatrice, ovvero "le generazioni più tradizionaliste" che menzionavo nel commento sopra c'è ovviamente, ma secondo me tende a vivere più nei sobborghi della Grande Lisboa, perdendosi il meglio, oltre a non conoscere affatto le novità e le trasformazioni che si vivono giorno per giorno!
      E comunque è una città di contrasti forti anche in questo senso!
      Infine, credo e mi auguro che il futuro sia roseo per questa città, viste le premesse.

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    2. verissimo concordo!
      ora che ci penso è proprio così...
      Grande Lisboa... io ci ho avuto a che fare per lavoro e nn solo... mammmmma!!! mondi paralleli... grazie mi dai interessanti spunti di lettura di una realtà dai forti contrasti e dalle contraddizioni ... Interessante anche per questo, comunque!
      Il locale sì ho visto sì dov'è...appena appena inaugurato... sei davvero una grande! ahhh ti mando una cosa per mail
      bjs e até ja'.

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  8. Cara Elle,come è bello e riposante fare con te queste belle passeggiate virtuali!Sono sempre stata curiosa dei luoghi dove ho vissuto,non dando nulla per scontato!Così si scopre l'anima dei luoghi e anche quando non viviamo più lì rimane un senso di vera vita e di calore,anche solo nel ripensarli Tu sei bravissima a coltivare questa preziosa attitudine di cui,poi, godiamo i brillanti risultati ,seguendo il tuo blog!

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    1. Cara Rita, spero proprio di non perdere mai quest'attitudine! Sennò poi voi cosa leggete? :D

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  9. ci sono stata anch'io a sao bento domenica! alla mercearia goesa, che posto figo, ho anche comprato delle specie di piadine piccanti da fare fritte gnam gnam.
    poi ieri tre musei e terreiro do paço a sentire musica brasiliana. ovviamente è capitato tutto per caso, come racconti in questo post.

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    1. Bone, se erano croccanti le ho mangiate al ristorante come antipasto!
      E' stata l'apertura dell'anno del Brasile in Portogallo e viceversa, per cui sono previste parecchie manifestazioni.

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  10. Bello il negozio, pensa che io sabato sono andata in un vicoletto a Glasgow dove c'era un buon ristorantino e ci ho trovato un posto che si chiamava appunto bike shop, e ho detto noo hanno tolto il ristorante per metterci sta roba, poi in realtà ho capito che era un ristorante che si chiamava bike shop (hmm marketing? pronto? non si capiva), siamo entrati e aveva l'odore del negozio di animali, hai presente la segatura dei criceti? ecco. insomma, a lisbona queste fusion le sapete fare meglio!

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    1. Wow, odore di segatura di criceti in un ristorante. Come ti può attirare la cucina scozzese :D

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  11. bellissima l'officina caffè! E pure quel piatto di gamberi e curry (?)! Insomma, sta Lisbona è da visitare, prima o poi arriverò :)

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  12. Che bella Lisbona...Poi con i tuoi nuovi occhi è ancora più bella!!

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    1. Eheh, cara Titti, nuovi occhi sono sempre necessari!

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  13. Ciao. Arrivo qui dal blog di Silvia Pareschi (Nine hours of separation). Bellissimo questo post su Lisbona, sulle tante facce di questa città stupenda. Ci sono stata soltanto una settimana nel lontano maggio 2004, ma mi colpì per l'aria azzurra, adesso non so se riesco a spiegarti, ma credo che tu capisca :-)
    Mi è sembrata incantevole, poi era la città del mio amato Tabucchi, l'oceano è sempre un ventaglio aperto... e ancora gli echi di Goa, (che ho frequentato molto più di Lisbona, e ritrovarsi fra antiche ville coloniali e echi di Portogallo in India fa sempre un certo strano effetto). Di Lisbona ricordo una casa di capoverdiani, aperta tutta la notte, dove si suonava, si improvvisava e si mangiava qualche piatto tipico di Capoverde: erano le tre di notte, e tutto era meraviglioso, autentico.
    Saudade, direi. Saudade.
    Baci da un'uggiosa e italica Ravenna
    PS. ci tornerei soltanto per gustarmi quel delizioso Goan prawn curry :-)

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    1. Ciao Clara! Benvenuta!
      Sono contenta che tu possa capire e che abbia colto questi aspetti della città. Sì, l'aria azzurra so decisamente cosa sia :)
      Quando tornerai l'oceano ci sarà ad aspettarti, e anche la muqueca di gamberi!

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  14. Eh sì, confesso che mi sono perso entrambi i weekend dei sapori coloniali: sia quello della Mouraria sia quello di Sao Bento. Mi rifarò l'anno prossimo :-(

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    1. Peccato! Comunque non era un evento solo gastronomico, ma anche artistico. Sì, ti dovrai rifare decisamente!

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Dimmi pure.

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